Dott. Antonio Francesco Masia > Patologie > La sindrome dell’articolazione femoro-rotulea

La sindrome dell’articolazione femoro-rotulea

dolore ginocchio forte

Che cos’è la sindrome femoro-rotulea

Quello femoro-rotuleo rappresenta uno dei tre compartimenti che compongono l’articolazione del ginocchio, insieme a quello mediale e laterale.

Ha caratteristiche anatomiche e funzionali totalmente diverse rispetto a quelle degli altri due. Per tale motivo spesso ci si riferisce alla femoro-rotulea come ad una articolazione a sé stante.

È una delle più complesse del corpo umano e richiede profonde conoscenze da parte del chirurgo ortopedico che ne valuti eventuali patologie.

Quando si parla di sindrome femoro-rotulea si fa riferimento a un complesso insieme di segni e sintomi causati da un malfunzionamento di questa articolazione. In particolare, parliamo di alterazioni biomeccaniche che possono avere un’origine congenita o acquisita.

Il dolore al ginocchio è il principale sintomo che accompagna questa patologia e, talvolta, si rende responsabile di significative limitazioni funzionali.

Questo problema si può presentare anche in giovane età, specialmente in atleti che esercitano ripetuti piegamenti degli arti inferiori.

Diversamente, nei pazienti adulti tale condizione si associa a una patologia degenerativa della cartilagine della rotula, che determina un quadro definito artrosi femoro-rotulea.

Artrosi isolata del compartimento femoro-rotuleo

Artrosi isolata del compartimento femoro-rotuleo.

L’artrosi isolata femoro-rotulea è rara rispetto ad altri quadri di artrosi, ma può causare intenso dolore e disabilità. Si riscontra in meno del 10% degli uomini e in circa il 20% delle donne con artrosi sintomatica del ginocchio.

Poiché il danno interessa uno solo dei tre compartimenti, è possibile risolvere il problema con un intervento chirurgico mininvasivo, che consiste nel posizionamento di una piccola protesi femoro-rotulea.

Infatti, nonostante ancora oggi molti casi di artrosi femoro-rotulea di grado avanzato siano trattati con la protesi totale di ginocchio, spesso questo intervento è eccessivo e non giustificato.

Con la protesi femoro-rotulea si recupera la completa funzione del ginocchio, senza sacrificare le strutture intatte dell’articolazione (come i legamenti crociati, i menischi e le superfici cartilaginee femoro-tibiali).

Ma prima di tutto, di fronte un quadro di artrosi femoro-rotulea isolata, per porre una corretta indicazione di trattamento, è opportuno capire le cause implicate nella genesi del problema.

Partiamo da alcuni brevi cenni di anatomia.

Anatomia dell’articolazione femoro-rotulea

È costituita da un insieme di strutture:

  • ossee: rotula e superficie articolare anteriore del femore, chiamata troclea,
  • tendinee: tendine rotuleo e quadricipitale,
  • legamentose: retinacoli mediale e laterale (che guidano il movimento della rotula come le redini di un cavallo),
  • neuro-muscolari: sistema motorio quadricipitale, composto soprattutto dal muscolo vasto mediale obliquo (VMO).

Queste vanno a costituire l’apparato estensore del ginocchio.

Anatomia dell'articolazione femore-rotulea (immagine RM)

Anatomia dell’articolazione femore-rotulea (immagine RM).

Si tratta di un complesso sistema biomeccanico dove questi elementi lavorano in sinergia durante i movimenti di flessione ed estensione.

Il compito dell’articolazione femoro-rotulea è appunto quello di ottimizzare il lavoro del muscolo quadricipite femorale: durante il movimento del ginocchio le forze muscolari sono dirette nella giusta direzione mediante il corretto scorrimento della rotula nel solco trocleare del femore.

L’alterazione di anche una sola di queste strutture è sufficiente a causare una sintomatologia dolorosa a carico del ginocchio. Ciò può portare nel tempo a sviluppare una malattia degenerativa artrosica.

Le cause dell’artrosi femoro-rotulea

Nei casi di artrosi femoro-rotulea esistono innanzitutto dei fattori individuali predisponenti.

Tra questi il mal-allineamento dell’apparato estensore del ginocchio e l’instabilità della rotula rivestono un ruolo di primaria importanza.

Alcune condizioni come:

  • ginocchio valgo,
  • rotula alta
  • displasia della troclea,

possono essere causa di mal-allineamento o instabilità della rotula e condurre nel tempo ad un’usura della cartilagine articolare femoro-rotulea.

Artrosi femoro-rotulea: la rotula alta rappresenta una delle principali alterazioni morfologiche implicate  nello sviluppo di danno cartilagineo

Artrosi femoro-rotulea: la rotula alta rappresenta una delle principali alterazioni morfologiche implicate nello sviluppo di danno cartilagineo.

Anche la meccanica del piede, specie nei quadri di iperpronazione, può giocare un ruolo nella genesi della sindrome femoro-rotulea.

Ancora, sono possibili alterazioni dell’angolo disegnato tra il vettore di forza del quadricipite e l’asse della rotula (angolo Q).

L’alterazione dell’angolo Q è spesso secondaria a difetti torsionali del femore o della tibia (di tipo congenito o post-traumatico) e può portare anch’essa ad anomale sollecitazioni sulla cartilagine articolare femore-rotulea.

Angolo Q: è l'angolo disegnato tra il vettore di forza del muscolo quadricipite femorale e l'asse della rotula

Angolo Q: è l’angolo disegnato tra il vettore di forza del muscolo quadricipite femorale e l’asse della rotula.

Si evince che, in contrasto a quanto accade per i compartimenti femoro-tibiali del ginocchio o in altre articolazioni come l’anca, l’artrosi femoro-rotulea isolata non è correlata a un aumentato peso corporeo.

Nonostante ciò, circa un terzo dei pazienti risulta essere in sovrappeso al momento della diagnosi.

L’artrosi femoro-rotulea è prevalente nel sesso femminile e in circa il 50% dei casi coinvolge entrambe le ginocchia.

I sintomi dell’artrosi femoro-rotulea

I pazienti affetti da artrosi femoro-rotulea lamentano generalmente una sintomatologia dolorosa anteriore, riferita sotto la rotula o intorno ad essa. Meno comunemente è presente un dolore localizzato nella regione posteriore del ginocchio.

Il dolore è aggravato dalle attività che mettono sotto carico questa articolazione, come salire le scale o alzarsi dalla sedia.

È altresì tipico il “segno del cinema”, ovvero una sintomatologia dolorosa percepita nella parte frontale del ginocchio, dopo aver mantenuto quest’ultimo piegato per un periodo prolungato di tempo.

Gonalgia anteriore

La gonalgia anteriore è uno dei sintomi principali della patologia femoro-rotulea.

Talvolta il dolore si associa ad episodi di gonfiore del ginocchio, espressione di un versamento di liquido all’interno dell’articolazione.

Talvolta si può verificare uno pseudo-blocco articolare di natura antalgica e l’ampiezza del movimento può risultare ridotta, con progressivo indebolimento della muscolatura quadricipitale.

Si possono verificare episodi di cedimento articolare, da imputare ad inibizione muscolare antalgica e versamento di liquido dentro l’articolazione.

Infine, durante alcune attività (come fare le scale), si può percepire un crepitio o scroscio all’interno dell’articolazione, generalmente non dolorosi.

Artrosi femoro-rotulea: come si effettua la diagnosi?

La diagnosi di artrosi femoro-rotulea si effettua con le radiografie in proiezione laterale del ginocchio. Queste evidenziano alcune condizioni predisponenti come la displasia trocleare o un difetto dell’altezza della rotula (rotula alta).

Le proiezioni assiali della femoro-rotulea forniscono invece elementi più specifici per la diagnosi, in quanto misurano la posizione della rotula, il restringimento dello spazio articolare ed altri segni caratteristici dell’artrosi, come la presenza di osteofiti e di sclerosi ossea.

Artrosi femoro-rotulea (radiografia laterale)

Artrosi femoro-rotulea (radiografia laterale).

La risonanza magnetica del ginocchio rappresenta invece uno strumento per definire nel dettaglio il danno cartilagineo, persino nelle fasi iniziali della patologia.

Può essere altrettanto utile, così come la TC, per determinare la presenza di alcuni parametri implicati nel mal-allineamento della rotula:

  • mismatch tra la tuberosità tibiale e il solco trocleare (TT-TG),
  • tilt rotuleo,
  • conformazione della troclea.
Artrosi femoro-rotulea (immagine RM)

Artrosi femoro-rotulea (immagine RM).

L’artrosi femoro-rotulea: la cura

Per decidere la miglior cura della patologia degenerativa femoro-rotulea isolata bisogna quantificare il grado di degenerazione artrosica dell’articolazione.

Si valuta in secondo luogo la presenza o meno di determinati fattori predisponenti associati (che possano, a loro volta, essere corretti o modificati).

Si evince che la scelta terapeutica coinvolge molteplici fattori, sia organici sia soggettivi.

In tutte le patologie ortopediche deve essere premura dello specialista proporre al paziente un trattamento personalizzato, ottimale non solo per il tipo di patologia ma anche per il paziente stesso.

Fattori quali età, livello di attività fisica e lavorativa, esigenze funzionali ed entità della sintomatologia lamentata del paziente assumono, pertanto, un ruolo primario nella scelta del trattamento.

Artrosi femoro-rotulea: la radiografia assiale del ginocchio fornisce molte informazioni sull'origine della patologia

Artrosi femoro-rotulea: la radiografia assiale del ginocchio fornisce molte informazioni sull’origine della patologia.

Le misure di trattamento conservativo sono efficaci se la patologia viene diagnosticata negli stadi iniziali. Principalmente si basano su:

  • modificazione delle attività,
  • FANS (farmaci antinfiammatori),
  • terapia infiltrativa,
  • fisiokinesiterapia.

Sono efficaci nei casi dove non si rendano evidenti fattori predisponenti concomitanti, la cui presenza correla invece con un decorso progressivo della malattia.  Ciò implica la necessità di ricorrere a correzione chirurgica.

Esistono diverse opzioni chirurgiche per il trattamento dell’artrosi femoro-rotulea.

Il trattamento artroscopico è indicato se l’alterazione anatomica è minima e laddove la degenerazione articolare è solo in fase iniziale, indipendentemente dalla severità dei sintomi.

In artroscopia si possono eseguire diverse procedure rigenerative in favore della cartilagine, eventualmente associando gesti come il release del retinacolo laterale.

Il risultato è quello di correggere il tilt della rotula e diminuire le forze di pressione femoro-rotulee, con risoluzione dei sintomi.

Artroscopia del ginocchio

Artroscopia del ginocchio.

In combinazione con il trattamento artroscopico, la facectomia laterale della rotula può essere una valida opzione per rimuovere gli osteofiti (se presenti) e parte della superficie articolare degenerata.

Si può combinare una plastica del VMO (muscolo vasto mediale obliquo). Lo scopo è far lavorare al meglio il complesso sistema muscolare adibito al corretto scorrimento della rotula nel suo binario, la troclea femorale.

In caso di mal-allineamento femoro-rotuleo e degenerazione della faccetta rotulea laterale, è invece indicata una procedura di decompressione e riallineamento dell’apparato estensore.

Si pratica quindi una trasposizione antero-mediale della tuberosità tibiale (riallineamento secondo Fulkerson).

Infine, casi di artrosi femoro-rotulea avanzata vengono trattati con la protesi parziale femoro-rotulea.

Questo intervento mininvasivo permette di preservare i comparti femoro-tibiali in buone condizioni, i menischi e i legamenti crociati del ginocchio. 

La chirurgia mininvasiva consente un veloce recupero funzionale e ritorno alla normalità, ma è doverosa un’attenta selezione del paziente e del quadro patologico del ginocchio.

Protesi femoro-rotulea: radiografia laterale del ginocchio

Protesi femoro-rotulea: radiografia laterale del ginocchio.

Le controindicazioni per questo intervento sono infatti numerose e, se mal valutate, potrebbero inficiare i risultati a lungo termine del trattamento.

Infine, la possibilità di associare la protesi femoro-rotulea ad un impianto protesico parziale femoro-tibiale (in caso di patologia bi-compartimentale del ginocchio), rappresenta una importante caratteristica di versatilità.

Esiste quindi un ventaglio di opzioni di trattamento per l’artrosi del ginocchio, nel rispetto dei moderni principi di mininvasività.

Spero di aver spiegato in modo esaustivo questa particolare tipologia di artrosi del ginocchio.

La femoro-rotulea è un’articolazione complessa e capire il suo funzionamento può non essere semplice.

Ti consiglio inoltre di visitare le altre pagine del sito, troverai molte informazioni sui diversi quadri di artrosi che possono colpire il ginocchio.

Contattami per maggiori informazioni o fissa direttamente un appuntamento:

Tel: 079/210435
Cell: 377/3501259